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Immerso nella foresta che si trova a valle tra il M.Barigazzo ed il M. La Tagliata, si trova il villaggio fantasma dei Lavacchielli. Il paese è malinconico ma molto suggestivo, immerso nella quiete, e tutto costruito con la pietra lavorata a regola d’arte dagli scalpellini che abitavano questa valle. Questo paese si spopolò negli anni Cinquanta, a causa della sua posizione difficilmente accessibile, ancor oggi pur partendo in quota grazie alla strada una volta non percorribile in macchina, che salve verso la vetta del M.Barigazzo per arrivarci bisogna camminare almeno 40 minuti tra bosco e praterie. All’interno delle case, o di ciò che rimane di esse, si possono scorgere testimonianze di quella che era la vita quotidiana delle persone che qui abitavano, a cavallo tra la fine del secolo scorso e dell’immediato dopoguerra . Oggi questo luogo può essere considerato un museo a cielo aperto che oltre alla vita quotidiana in appennino, ci può fare apprezzare la bravura degli scalpellini di questa zona.
Partendo appunto dalla strada tagliafuoco che sale verso la vetta del M.Barigazzo, ci dirigeremo prima verso località Pianelleto (che con i suoi 1150 mt di quota è l’abitato più alto di questa fetta di appennino), per poi scendere nel bosco di faggio sino a raggiungere il villaggio Fantasma dei Lavacchielli. Da qui risaliremo lungo un vecchio sentiero con stupendi muri a secco, che portava in direzione della Val Mozzola. Raggiungeremo quindi il panoramico crinale che ci porterà prima sul M. La tagliata, poi sulla vetta del M. Barigazzo, infine scenderemo tramite un percorso ad anello per tornare al punto di partenza.

Durata

7 ore (cammino 5,5 ore)

Distanza

8,5 Km

Dislivello

In salita circa 420 m

Qualche immagine in anteprima

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Equipaggiamento

Calzature alte impermeabili (OBBLIGATORIE), abbigliamento da trekking con giacca protettiva, una magliain più, eventuale mantellina antipioggia nello zaino. Una buona scorta d’acqua (almeno 1 lt). Abbigliamento di ricambio (soprattutto calze!). Crema e occhiali da sole...

Grado di difficoltà

Media di tipo E

Cosa significa DIFFICOLTÀ MEDIA DI TIPO "E"?
Itinerari che si svolgono su terreni di ogni genere, non necessariamente segnalati al piano di calpestio, ma chiaramente riportati in cartografia, ivi compresi quelli che presentano forte esposizione, svolgendo livelli e sviluppi sempre superiori a quelli di grado T; sviluppano in zone scarsamente antropizzate, dove l’attraversamento di corsi d’acqua può avvenire a guado, senza però che vi sia pericolo di essere trascinati dalla corrente in caso di caduta, o con l’utilizzo di “ponti tibetani” o passerelle assimilabili, dove è in genere difficoltoso trovare rapidamente riparo dalle intemperie o chiamare aiuto in caso di infortunio e spesso può non essere facile approvvigionarsi di acqua potabile e cibo. È percorribile anche da famiglie con bambini ed anziani, a patto che siano sufficientemente allenati e in ottime condizioni di salute, che non soffrano di vertigini, che siano equipaggiati in modo adeguato e specifico, che conoscano bene l’ambiente di svolgimento e siano in grado di orientarsi agevolmente usando la carta topografica e l’orientamento intuitivo.

Segnalazioni particolari

I minori di 18 anni devono essere obbligatoriamente accompagnati da persona garante e responsabile. Pranzo al sacco a cura dei partecipanti (consigliati thermos con bevande calde). Va segnalata alle guide ogni esigenza particolare, allergia, condizione di salute, ecc... Le guide si riservano di escludere, prima della partenza e della raccolta delle quote, chi non ritenessero idoneo per condizioni o equipaggiamento. Per la tutela della sicurezza della persona stessa e/o della sicurezza del gruppo. In caso di motivata esclusione non sono previsti rimborsi di viaggi e di nessun altro tipo, se non l'eventuale quota di partecipazione versata, anticipi compresi. Si chiede di avvertire il prima possibile in caso di rinuncia all'escursione. I partecipanti sono tenuti a seguire le direttive degli accompagnatori, a non abbandonare il gruppo e il sentiero senza autorizzazione.