2 giorni dal Passo del Mercatello al Monte Penna

Partendo dalla valle del torrente Nure, ne seguiremo il corso parallelamente utilizzando i sentieri di crinale per addentrarci nelle aspre vallette liguri caratterizzate da paesaggi delle pietre emerse che riportano alle eruzioni vulcaniche sottomarine di quasi 200 milioni di anni fa.
Una pausa di buon cibo e sonno ristoratore per la prima volta in un paese ligure: Santo Stefano d’Aveto, ci permetterà il secondo giorno di metterci in marcia verso il cuore del cammino, arrivando ai piedi della mitica vetta del Monte Penna. Il suo nome sembra derivare dal dio Pen, adorato dagli antichi Celti Liguri e al quale si dovrebbe anche la denominazione dell’intera catena montuosa degli Appennini.

Questo trekking rappresenta la terza parte di un percorso che abbiamo suddiviso in quattro parti totali (e 12 tappe) che parte da Milano per arrivare al mare: il Sentiero dei Celti e dei Liguri (sito web:  www.sentierodeicelti.it).

Lunghe camminate giornaliere che, seppur affrontate in tutta tranquillità, sono adatte a buoni camminatori.

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Giorno 1 – Dal Passo del Mercatello a Santo Stefano d’Aveto
Ore  9.00 – Ritrovo al Passo del Mercatello (Piacenza, tra i comuni di Ferriere e di Corte Brugnatella) arrivando in auto, con possibilità di pernottare la sera prima a Mareto presso l’Albergo dei Cacciatori Morandi.
ore 9.15 –  Partenza a piedi con il percorso di crinale che porta alla vetta piramidale e con vista a 360° del Monte Carevolo, per poi inoltrarci attraverso i pascoli d’alta quota del Monte Crociglia.
Pranzo al sacco nelle aree attrezzate lungo il cammino.
Nel pomeriggio entreremo in Liguria dalla parte più aspra della Val d’Aveto, attraversando la cosiddetta «Valle Tribolata».
ore 18.00 –  Circa – Arrivo in albergo. Doccia, cena in ristorante caratteristico, cielo stellato e pernottamento (camere doppie, triple, quadruple, con bagni in camera).

Difficoltà percorso: “E”  – Escursionistico. Lunghezza: 16 km, dislivello totale in salita: 1000m

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Giorno 2 – Da Santo Stefano d’Aveto al Passo del Chiodo
Ore 8:00 – Colazione, rifornimento panini e altro.
Ore 9:00 – Sentieri alla base del Monte Maggiorasca e attraverso il Passo della Lepre arrivo ai prati del Monte Tomarlo per il pranzo al sacco.
Ore 16.30 – Passo del Chiodo e attraverso i sentieri delle Foreste del Monte Penna arrivo al Rifugio Casermette del Penna.
Ore 17:30 – ore 19:00 (circa)  Ritorno con pullmino organizzato al Passo del Mercatello

Difficoltà percorso: “E” – Escursionistico. Lunghezza: 12km, dislivello totale in salita: 700m

Durata

2 giorni

Distanza

28 km

Dislivello

1700 mt

Qualche immagine in anteprima

Equipaggiamento

Zaino con pranzo al sacco per il primo giorno. Borraccia o bottiglia per almeno 1,5 litri di acqua. Calzature alte meglio se impermeabili (tipo scarponi suola vibram o scarpe da trekking), abbigliamento da trekking da media montagna, mantellina impermeabile (o cerata). 2 cambi di maglietta e biancheria, un salviettone. Consigliati: shampoo, crema solare, cappellino, cerotti anti-vesciche (tipo “Compeed”).

Grado di difficoltà

Media di tipo E

Cosa significa DIFFICOLTÀ MEDIA DI TIPO "E"?
Itinerari che si svolgono su terreni di ogni genere, non necessariamente segnalati al piano di calpestio, ma chiaramente riportati in cartografia, ivi compresi quelli che presentano forte esposizione, svolgendo livelli e sviluppi sempre superiori a quelli di grado T; sviluppano in zone scarsamente antropizzate, dove l’attraversamento di corsi d’acqua può avvenire a guado, senza però che vi sia pericolo di essere trascinati dalla corrente in caso di caduta, o con l’utilizzo di “ponti tibetani” o passerelle assimilabili, dove è in genere difficoltoso trovare rapidamente riparo dalle intemperie o chiamare aiuto in caso di infortunio e spesso può non essere facile approvvigionarsi di acqua potabile e cibo. È percorribile anche da famiglie con bambini ed anziani, a patto che siano sufficientemente allenati e in ottime condizioni di salute, che non soffrano di vertigini, che siano equipaggiati in modo adeguato e specifico, che conoscano bene l’ambiente di svolgimento e siano in grado di orientarsi agevolmente usando la carta topografica e l’orientamento intuitivo.

Segnalazioni particolari

Va segnalata alle guide ogni esigenza particolare, allergia, condizione di salute, ecc…
Le guide si riservano di escludere, prima della partenza e della raccolta delle quote, chi non ritenessero idoneo per condizioni o equipaggiamento. Per la tutela della sicurezza della persona stessa e/o della sicurezza del gruppo.
In caso di motivata esclusione non sono previsti rimborsi di viaggi e di nessun altro tipo, se non l’eventuale quota di partecipazione versata, anticipi compresi.
Si chiede di avvertire il prima possibile in caso di rinuncia all’escursione.
I partecipanti sono tenuti a seguire le direttive degli accompagnatori, a non abbandonare il gruppo e il sentiero senza autorizzazione.

Davide Galli – Guida Ambientale Escursionistica – socio Aigae – iscritto al Registro Italiano delle Guide Ambientali Escursionistiche con il numero ER362 – professione svolta ai sensi della legge 4/2013.