Escursione della serie "Luoghi Perduti", alla ricerca di resti di fortificazioni e insediamenti di varie epoche.

Passo del Santa Donna

Un anello con dislivelli molto contenuti, con un percorso che si svolge tra i 900 e i 1100 metri di quota in un’area di grande pregio naturalistico e storico.

Alla ricerca dei resti del “castri Schalugie”, indicati in documenti del XII e XIII secolo come indicato dallo storico Andrea Conti in “Uomini e luoghi forti della Val Ceno. I secoli XII e XIII” (“Archivio Storico per le Province Parmensi”, s. IV, LIII 2001, ed. 2002) e individuati da lui stesso sul Monte Scarria insieme a Giuseppe Conti della Biblioteca Comunale di Bardi, durante una ricognizione effettuata in loco dall’archeologo Angelo Ghiretti.

Dal moderno Passo di Santa Donna al Monte Groppello e attraverso l’antico passo di Bocca di Santa Donna verso Prato Femmine, Bosco dei Frati con pausa pranzo sul Monte Scarria.
Poi lago di Mercorino e rientro dal Monte Cerro Secco. Vedendo di volta in volta Val di Taro, Val Noveglia, Val Toncina e Val Ceno. All’interno di cerreti, querceti, faggete e boschi misti in zone famose per la raccolta fungina.

 

 

Durata

7 ore (soste incluse)

Distanza

12 Km

Dislivello

circa 200 m

Qualche immagine in anteprima

Equipaggiamento

Zaino con pranzo al sacco e una buona scorta d’acqua (almeno 1,5 litri a persona). Calzature alte impermeabili (tipo scarponi suola vibram), abbigliamento da trekking da media montagna, giacca a vento leggera impermeabile, felpa, cappello per il sole.

Grado di difficoltà

Media di tipo E

Cosa significa DIFFICOLTÀ MEDIA DI TIPO "E"?
Itinerari che si svolgono su terreni di ogni genere, non necessariamente segnalati al piano di calpestio, ma chiaramente riportati in cartografia, ivi compresi quelli che presentano forte esposizione, svolgendo livelli e sviluppi sempre superiori a quelli di grado T; sviluppano in zone scarsamente antropizzate, dove l’attraversamento di corsi d’acqua può avvenire a guado, senza però che vi sia pericolo di essere trascinati dalla corrente in caso di caduta, o con l’utilizzo di “ponti tibetani” o passerelle assimilabili, dove è in genere difficoltoso trovare rapidamente riparo dalle intemperie o chiamare aiuto in caso di infortunio e spesso può non essere facile approvvigionarsi di acqua potabile e cibo. È percorribile anche da famiglie con bambini ed anziani, a patto che siano sufficientemente allenati e in ottime condizioni di salute, che non soffrano di vertigini, che siano equipaggiati in modo adeguato e specifico, che conoscano bene l’ambiente di svolgimento e siano in grado di orientarsi agevolmente usando la carta topografica e l’orientamento intuitivo.

Segnalazioni particolari

I minori di 18 anni devono essere obbligatoriamente accompagnati da persona garante e responsabile.

Pranzo al sacco a cura dei partecipanti.

Va segnalata alle guide ogni esigenza particolare, allergia, condizione di salute, ecc…

Le guide si riservano di escludere, prima della partenza e della raccolta delle quote, chi non ritenessero idoneo per condizioni o equipaggiamento. Per la tutela della sicurezza della persona stessa e/o della sicurezza del gruppo.

In caso di motivata esclusione non sono previsti rimborsi di viaggi e di nessun altro tipo, se non l’eventuale quota di partecipazione versata, anticipi compresi.

Si chiede di avvertire il prima possibile in caso di rinuncia all’escursione.

I partecipanti sono tenuti a seguire le direttive degli accompagnatori, a non abbandonare il gruppo e il sentiero senza autorizzazione.