Vianino, antico borgo arroccato sulle pendici del M. Santa Cristina ed affacciato sulla Valceno, fu sede di un castello di impronta risalente al XII secolo, che nel 1300 entrò a far parte della rosa dei castelli dei Pallavicino.

Ai piedi del monte di Santa Cristina invece, dove lungo le sue pendici nasce il torrente stirone che da inizio all’omonima valle, a cavallo tra le provincie di Parma e di Piacenza, si trova il paese di Pellegrino Parmense. Nel 981 l’imperatore del Sacro Romano Impero Ottone II di Sassonia elevò il feudo di Pellegrino al rango di marchesato, Adalberto di Baden capostipite dei Pallavicino, avviò quindi la costruzione del castello che ancora oggi dalla sua posizione sovrasta il paese.

Percorreremo quindi nel nostro viaggio, le  antiche strade che univano i due castelli legati tra di loro dalla storia. Sulle stesse strade inoltre incontreremo tracce della storia più recente legata alla resistenza partigiana ed all’eccidio di Vianino.

A poche centinaia di metri dalla collina sulla quale è posizionato il castello di Pellegrino, salendo verso il M.Santa Cristina  sull’anello del rientro, troveremo la frazione di Careno. All’interno della frazione sorge un Santuario di epoca romanica, dedicato alla Beata Vergine Assunta è appunto il santuario di Careno. Menzionato per la prima volta nel 1230 quale cappella dipendente dalla pieve di Serravalle.

Durata

8 ore (cammino 6 ore)

Distanza

18 Km

Dislivello

In salita circa 750 m

Qualche immagine in anteprima

Equipaggiamento

Calzature alte impermeabili, abbigliamento da trekking con giacca protettiva, una maglia in più, eventuale mantellina antipioggia nello zaino. Una buona scorta d’acqua (almeno 1 lt). Abbigliamento di ricambio (soprattutto calze!). Crema e occhiali da sole...

Grado di difficoltà

Media di tipo E

Cosa significa DIFFICOLTÀ MEDIA DI TIPO "E"?
Itinerari che si svolgono su terreni di ogni genere, non necessariamente segnalati al piano di calpestio, ma chiaramente riportati in cartografia, ivi compresi quelli che presentano forte esposizione, svolgendo livelli e sviluppi sempre superiori a quelli di grado T; sviluppano in zone scarsamente antropizzate, dove l’attraversamento di corsi d’acqua può avvenire a guado, senza però che vi sia pericolo di essere trascinati dalla corrente in caso di caduta, o con l’utilizzo di “ponti tibetani” o passerelle assimilabili, dove è in genere difficoltoso trovare rapidamente riparo dalle intemperie o chiamare aiuto in caso di infortunio e spesso può non essere facile approvvigionarsi di acqua potabile e cibo. È percorribile anche da famiglie con bambini ed anziani, a patto che siano sufficientemente allenati e in ottime condizioni di salute, che non soffrano di vertigini, che siano equipaggiati in modo adeguato e specifico, che conoscano bene l’ambiente di svolgimento e siano in grado di orientarsi agevolmente usando la carta topografica e l’orientamento intuitivo.

Segnalazioni particolari

I minori di 18 anni devono essere obbligatoriamente accompagnati da persona garante e responsabile.

Pranzo al sacco a cura dei partecipanti (consigliati thermos con bevande calde).

Va segnalata alle guide ogni esigenza particolare, allergia, condizione di salute, ecc…

Le guide si riservano di escludere, prima della partenza e della raccolta delle quote, chi non ritenessero idoneo per condizioni o equipaggiamento. Per la tutela della sicurezza della persona stessa e/o della sicurezza del gruppo.

In caso di motivata esclusione non sono previsti rimborsi di viaggi e di nessun altro tipo, se non l’eventuale quota di partecipazione versata, anticipi compresi.

Si chiede di avvertire il prima possibile in caso di rinuncia all’escursione.

I partecipanti sono tenuti a seguire le direttive degli accompagnatori, a non abbandonare il gruppo e il sentiero senza autorizzazione.